I saluti dal Kosovo del Maresciallo Remy Di Ronco

Grazie ai nuovi mezzi di comunicazione riusciamo a seguire il comandante dei Carabinieri di Bioglio Remy Di Ronco (nella foto in alto a sinistra) nella sua missione in Kosovo. Ieri sera il nostro Maresciallo ha mandato i suoi saluti al sindaco Stefano Ceffa e a tutto il paese:

Ciao Stefano. Tutto bene, le mie giornate sono lunghe e intense. Addestro la polizia locale e faccio servizi sul famoso ponte di Austerlitz dove le tensioni legate all’indipendenza del Kosovo non sono ancora del tutto sopite. Io sto benissimo nella foto [che non siamo autorizzati a pubblicare, ndr] ci sono io con la mia squadra. Con questi ragazzi esco tutti i giorni per il nostro lavoro. A loro ho parlato a lungo di Bioglio. Salutami tutti, a presto. Remy

Eccovi ora alcune informazioni per capire meglio dove opera.

Il Kosovo è un pezzo di terra grande tanto quanto l’Abruzzo, in cui convivono sei differenti etnie. Si estende per 10.908 chilometri quadrati circondato da Serbia, Montenegro, Albania e Macedonia. Ancora oggi si possono vedere le case di periferia semi distrutte dalle esplosioni delle bombe. Ci sono abitazioni dove ancora non arriva acqua, luce e gas con nemmeno una strada per accedervi e dove i giardini ai tempi della guerra finita diciannove anni fa sono diventati cimiteri.

La bandiera dello stato del Kosovo, la sagoma colorata di giallo su sfondo blu, ha sei stelle: ognuna corrisponde alle sei etnie. Ci sono gli albanesi, i serbi, i turchi, i rom, i bosniaci e i gorani, un gruppo etnico di ceppo slavo meridionale e di religione musulmana. Tra le etnie serba e albanese le tensioni non sono del tutto sopite.

Mitrovica è una città del Kosovo settentrionale con circa 300mila abitanti ed è considerata capoluogo del Kosovo del Nord. La città è divisa in due metà da un ponte, quello di Austerlitz (nella foto in alto) sotto cui passa il fiume Ibar. A nord del fiume vivono i serbi, a sud gli albanesi. In mezzo un ponte costato un milione e 200mila euro, i cui lavori di ristrutturazione sono cominciati nel 2015.

Il ponte di Austerlitz è un luogo emblematico che rappresenta le tensioni tra Serbia e Kosovo, nonché l’ostacolo fisico che separa i kosovari residenti nel sud del comune, dai serbi abitanti la parte settentrionale. Quel ponte dovrebbe diventare il “simbolo della normalizzazione delle relazioni” tra i due stati. A Mitrovica basta però percorrere solo mezzo chilometro per toccare con mano le tensioni che si vivono ancora quotidianamente in Kosovo, che è la più giovane nazione europea.

È tutto lì in quei cinquecento metri di strada sconnessa e perennemente da ‘lavori in corso’. Cinquecento metri che collegano la maggioranza kosovo-albanese di religione musulmana alla minoranza cristiano ortodossa composta dai kosovo-serbi. Due zone che rischiano di essere due mondi separati, complici le conseguenze della guerra e una crisi da disoccupazione che negli anni ha raggiunto il sessanta per cento.

L’Italia rappresenta uno dei principali sostenitori della missione in Kosovo, dove opera dal 1999 per la stabilizzazione di questa delicata zona dei Balcani.

Un grazie di cuore al Comandate Di Ronco per consentirci di vivere insieme a lui questa esperienza che certo gli sta costando molto, portandolo distante dalla sua famiglia che sicuramente vivrà questi mesi con grande trepidazione in attesa di riabbracciarlo.

Grazie perché trovandosi in uno dei luoghi in cui è stata scritta la storia moderna ci consente attraverso la sua testimonianza di imparare un po’ di più. E grazie soprattutto per portare in quel luogo così significativo e in una missione così importante anche il nostro paese.

Siamo molto orgogliosi che il comandante Remy Di Ronco si faccia apprezzare per l’impegno e la preparazione che in tanti anni abbiamo conosciuto nel nostro paese. Lo aspettiamo, facciamo il tifo per lui, abbracciamo la sua famiglia e i suoi uomini e ascolteremo il racconto della sua esperienza al suo ritorno.