Il GEMELLAGGIO con Francavilla sulle note di Springsteen. Ecco il discorso del Sindaco

20151101074000Sabato abbiamo celebrato il primo momento ufficiale del gemellaggio con Francavilla in Sinni. Nel mio discorso sono partito da un progetto che sto gestendo a scuola, al Cnos Fap, sulle migrazioni raccontando il testo di My Hometown di Bruce Springsteen. Un testo che racconta di un padre che un giorno si carica sulle ginocchia il proprio figlio facendogli vedere, orgoglioso, la sua città. Quello stesso bambino divenuto ragazzo nel 1965 ha visto arrivare la violenza in quella stessa città, le lotte tra bianchi e neri, gli spari, la paura, ma quella era pur sempre la sua di città… arrivato a 35 anni la crisi economica ha fatto chiudere i negozi e un “vecchio”, guardandolo gli disse che tutti se ne erano andati e che non sarebbero più tornati. Una notte quel bambino divenuto uomo abbracciato a sua moglie Kate decise che era giunto il tempo di andare via, magari verso sud. Ma prima di farlo decise di prendere suo figlio in braccio, così come fece suo padre e lo portò in giro per la sua città ricordandogli che qualunque cosa gli fosse successa nella vita quella sarebbe rimasta sempre la sua città (leggi il testo e la traduzione di My Hometown di Bruce Springsteen).

È un po’ la storia di quei tanti uomini che 50 anni fa partirono per ragioni non diverse e con timori non differenti e si traferirono quassù superando con la loro intraprendenza le inevitabili diffidenze. Li ricordiamo i cartelli nella civilissima Torino durante l’ostensione della sindone del 1978 “non si affitta ai meridionali”. Ecco quel tempo è passato ma il suo ricordo sa ancora fare male e dovrebbe suggerirci oggi un diverso atteggiamento rispetto alle sfide che ci si presentano. Grazie a processi di inclusione reale quella comunità non solo ha trovato qui una nuova casa ma ha contribuito a rendere la nostra comunità migliore con il dinamismo dei suoi figli che si sono resi protagonisti positivi di una partecipazione civile che li ha fatti essere alimento del nostro desiderio di futuro.

Ho poi portato la mia esperienza personale, in conclusione, se 60 anni fa Bernardo Biase Gaetano non avesse lasciato il suo paese con la sua sposa e i suoi figli per cercare un futuro diverso da quello che pensava avrebbe vissuto nel suo paese, oggi io non sarei lo stesso uomo felice, innamorato, lo stesso padre… sarei un’altra cosa…

Ed ho poi concluso con la sottolineatura che il patto di gemellaggio lo avremmo firmato con la penna regalataci dal comune di Valcourt, nostro comune gemellato, che ci ha insegnato il senso dell’incontro e che è per noi strumento di crescita comunitaria e di costruzione della casa comune Europea. Il gemellaggio con Francavilla non sostituisce quello con Valcourt, l’amicizia tra i popoli e le comunità non può generare confusione. Questa è una pagina nuova dei nostri paesi, una pagina che abbiamo iniziato a scrivere tanti anni fa e che sabato ha trovato una sua cornice istituzionale ma che apparteneva da tempo alla storia di Bioglio.

Stefano Ceffa
Sindaco di Bioglio