Ecco cos’è ARTE NEL BOSCO, che verrà inaugurata domenica

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Un percorso artistico all’interno della natura, questo è “Arte nel Bosco”, l’evento che chiude il calendario di eventi del MontagnaFEST 2016. Domenica alle 16 nel santuario di Banchette verranno inaugurate le prime quattro opere che comporranno un percorso ancora più articolato nella zona della Rovella. Spiegano gli organizzatori:

Finché madre natura non se le riprende. Tanto durano le opere di Land Art, l’arte fatta con legno, ferro, tessuto, l’acqua e il vento; l’arte esposta al sole, alla pioggia, al gelo e agli organismi decompositori. Che senso ha realizzare opere così effimere? Serve a creare un rapporto con la natura dove lo scultore cerca ispirazione, bellezza e armonia negli elementi offerti da un bosco, da un prato, dalle sponde di un fiume o dal versante di una montagna. E chi ne fruisce le vede inserite in un paesaggio naturale nel quale la mano dell’uomo appare lieve e rispettosa del contesto.

L’ideatore del progetto è Fabrizio Lava (associazione Stilelibero), mentre il direttore artistico è Gigi Piana.

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Gigi Piana e Fabrizio Lava sono anche gli autori di una delle quattro opere artistiche, dal titolo “Per chi si è perso”.
Trascinando confini, separando lo spazio “addomesticato” da quello selvaggio, edificando villaggi e città, gli uomini hanno da sempre orientato se stessi e l’universo. Oggi, invece, parlare di insediamenti umani e di “perdersi” implica la testimonianza dello sconquasso del mondo dovuto a sempre maggiori situazioni di diaspora e di emigrazione e al costruirsi forme di cittadinanza nuove. È proprio la facoltà di perdersi, dunque di fare quell’esperienza di spaesamento e di eventuale reintegrazione che è costitutiva dell’esistenza“. Franco La Cecla (“Perdersi” ed. Laterza). Questo è il pretesto da cui si è elaborata l’idea, il labirinto ed il planisfero, elementi che Gigi Piana elabora in più modi nella sua ricerca artistica, qui si congiungono, il lavoro è stato elaborato grazie alla collaborazione tecnico artistica di Fabrizio Lava, un invito a “perdersi” per poter “ritrovarsi”.

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Luciano Pivotto con l’opera “Amo tutti”. Pivotto, scomparso nel 2013, ci ha lasciato molte eredità preziose, quest’opera è una di esse. Qualche anno fa su invito di Fabrizio Lava, aveva elaborato questo progetto che doveva essere collocato proprio lì, sulla Rovella. A distanza di qualche anno il progetto si realizza grazie alla collaborazione di suo figlio Andrea Pivotto che ha ritrovato e riavviato il progetto. Un abbraccio alle piante, un gesto di responsabilità verso la natura, la poetica semplice e profonda, altra eredità preziosa che ci ha lasciato Luciano.

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Mareo Rodriguez, artista ed architetto colombiano di provenienza che risiede e lavora a Barcellona. Spazia dalla pittura alla scultura, con un grande trasporto verso la natura, l’ambiente. I toni dei suoi colori ed i materiali che utilizza sono netti, forti, la sua è un’impronta è chiara e unica. Nella foto sopra vedete, la location scelta per lui e il rendering del lavoro che sta svolgendo con il valido aiuto dei richiedenti asilo di Pacefuturo.

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Beatrice Gallori, artista emergente italiana che negli ultimi anni è presente alle fiere più importanti in Italia ed all’estero. Dai suoi lavori emergono forme e colori di chiara matrice femminile: i suoi lavori sono vita, luce. A Bioglio installerà delle cellule, la prosecuzione concettuale di un lavoro esposto recentemente in una personale a Torino, nella galleria Riccardo Costantini Contemporary, una ricerca sui colori dell’epidermide.